Bisogna impedire a
quest’uomo … Da dove nasce il pregiudizio? Chi lo ha alimentato? Per impedire cosa? Origini, cause ed effetti. Sono
Rodolfo Marusi Guareschi e di seguito
preciso le vicende giudiziarie nelle quali sono stato mio malgrado coinvolto.
Tutti gli atti citati sono a disposizione. 1969 Sono stato trovato dai vigili urbani di Parma, in
possesso del foglio rosa, al posto di guida della Fiat 750 di mio zio,
parcheggiata davanti all’ufficio postale di San Prospero Parmense nel quale
mio zio stava pagando un bollettino. Sentenza di condanna del pretore di
Parma. Amnistiata. 1969/1974 Ho lavorato presso la Federazione Provinciale delle
Cooperative e Mutue di Parma per conto della quale ho promosso una ventina di
cooperative e seguito i relativi finanziamenti pubblici presso la Regione
Emilia Romagna, lo Stato e la CEE. In marzo 1974, ho rifiutato un incarico prestigioso e mi
sono dimesso. Da agosto a novembre, ho avuto rapporti con una multinazionale.
Mi serviva capire. 1975/77 Ho promosso, costituito e gestito come presidente la
società cooperativa Styl Tecnic International di Parma che faceva forniture
per ufficio con una quarantina di soci con rapporto economico fondato sulla
partecipazione agli utili. Aveva aderito unitariamente alle tre centrali
cooperative. In due anni era diventata la seconda cooperativa del parmense
per volume d’affari. Una centrale cooperativa ha imposto un rapporto a
stipendio fisso con i soci e la cooperativa ha iniziato a perdere. Il
10/2/1978 è stata dichiarata la liquidazione coatta amministrativa della
cooperativa. Imputato per distrazione, sono stato condannato nonostante che
il deficit, come dimostrato dopo il processo da una consulenza
tecnica giurata da periti iscritti in albi giudiziari, fosse derivato
unicamente da perdite di gestione (non ho preso nemmeno lo stipendio degli
ultimi sei mesi). Non è stato applicato l’indulto del 1978. Ho proposto per
11 volte la revisione del processo ma è stata negata. Da questa sentenza trae
origine il pregiudizio nei miei confronti. Nel 1976 e nel 1977 sono stato trovato alla guida
di un’auto con errato scontrino di assicurazione per un errore commesso dai
collaboratori incaricati e per questo ho subito due sentenze di condanna. Amnistiate. 1978/1982 Ho promosso, costituito e gestito la Italmec
S.r.l. di Parma con lo stesso oggetto sociale della cooperativa Styl Tecnic.
In seguito ad un ordine del Credito Varesino, per una fornitura di 217
milioni di lire di allora, firmato dal responsabile dell’economato della
banca che è risultato poi non avere i poteri per un tale importo, ho ottenuto
un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Per non creare difficoltà
alla banca (l’ufficiale giudiziario aveva pignorato il denaro in cassa) ho
accettato di sospendere l’esecuzione ma, nel frattempo, la banca mi ha
denunciato per truffa. Avevo appuntamento con Roberto Calvi la mattina in cui
la sua segretaria si è suicidata lanciandosi da una finestra. Il Tribunale di
Varese mi ha condannato e la Corte d’Appello di Milano mi ha assolto per
insussistenza del fatto. Non ho mai recuperato il credito. Perciò, nel 1994,
la Italmec è fallita, con relativo decreto di condanna a pena pecuniaria. 1983/84 Il 2/11/1983, sono stato nominato dal Tribunale di
Parma custode giudiziario della Guidetti S.r.l., l’unica azienda ceramica in
provincia di Parma. La società era in stato di insolvenza, con oltre 3
miliardi di lire di cambiali ed assegni protestati. In tre giorni ho fatto
ripartire la produzione ed in due mesi ho concordato con un forte sconto con
i creditori. L’azienda è stata ceduta alla Valtermina S.r.l., appositamente
costituita. A causa di numerose iniziative (con false registrazioni di
contratti ed altri reati, purtroppo insabbiati da esponenti di alcune
istituzioni) del precedente amministratore della Guidetti, ambedue le società
sono state dichiarate fallite ed io sono stato condannato per non aver tenuto
aggiornata la contabilità, nonostante l’avessi fatta ricostruire dopo il
fallimento per conto del curatore.. Dopo il processo, lo stesso curatore ha
dichiarato che non avevo alcuna responsabilità ma, anche in questo caso, mi è
stata negata la revisione. Alla fine del 1983, mentre mi occupavo della
Guidetti-Valtermina (avevo fatto allestire una brandina per dormire in
ufficio), l’Ufficio IVA di Parma ha effettuato una verifica fiscale nei
confronti della Italmec. Non avendo potuto esibire un pacco di bolle di
accompagnamento in bianco (poi ritrovate) ed avendo invece trovato alcune
bozze di fatture mai spedite, sono stato condannato con tre sentenze, più
tardi annullate in seguito all’entrata in vigore del D.Lgs n. 74/2000. Nell’autunno del 1984, subito dopo il fallimento
della Valtermina, è stato posto all’incasso un assegno di qualche milione di
lire dato in garanzia ad un fornitore. L’ho fatto sequestrare ma il «beneficiario»
era amico del pretore che si è occupato del caso ed alla fine sono stato
condannato per calunnia in base alla testimonianza del … prenditore
dell’assegno. Ho chiesto la revisione fondata su nuovi elementi che
dimostrano la mia buona fede ma è stata rifiutata. 1985-88 Ho promosso il Gruppo Carisma di Reggio Emilia,
un’organizzazione di imprese in grado di progettare e produrre macchinari ed
impianti di 500 diverse tipologie. Il 15/3/1989 è iniziata una verifica
fiscale della Guardia di Finanza. Dai controlli incrociati con clienti e
fornitori terzi è risultato tutto regolare. Allora sono state contestate
tutte le fatture infragruppo, provocando un contenzioso fiscale di 273 miliardi
di lire e tre condanne penali a Parma, Modena e Reggio Emilia. Quelle di
Parma e Modena sono state revocate in seguito all’entrata in vigore del D.Lgs
n. 74/2000 e per quella di Reggio Emilia sono stato assolto in seguito a
ricorso per cassazione per insussistenza del fatto. 1990 Ho fatto iniziare la ricerca dalla quale ha
tratto origine il progetto economico
nazionale per l’occupazione che prevede 19.070 nuove medie imprese, per
la maggior parte al Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e
Sicilia). In 178 Paesi sono stati sottoscritti contratti pluriennali di
vendita ad inizio di consegna differita. Il progetto è poi stato pubblicato,
dal 1993 in poi, sul giornale Rinnovamento, spedito gratuitamente per posta a
22 milioni di famiglie italiane, e proposto ai comuni italiani ed al governo
nazionale fra la fine del 1994 e l’inizio del 1995. 1991 Ho
lanciato il Progetto Stellar,
un sistema informativo via etere che consente di avere in tempo reale una
risposta a qualsiasi domanda per la quale esista già una risposta. Il
progetto doveva essere coordinato dalla società italiana Stellar S.p.A. alla
quale erano stati messi a disposizione capitali per 10 mila miliardi di
vecchie lire. La Consob e la Banca d’Italia si sono opposte al progetto.
Ufficialmente, la prima per timore che le quotazioni di borsa fossero
divulgate in tempo reale, la seconda perché non poteva controllare il
capitale della società. I motivi veri sono diversi ma questa è un’altra
storia. Trovando ostacoli anche in altri Paesi, alla fine il Progetto Stellar
è stato assorbito da Holos System. 1992 Ho fondato Rinnovamento, un progetto
di riforma complessiva della società italiana, con un’associazione politica e
l’omonimo giornale inviato, come già detto,
per posta, a 22 milioni di famiglie italiane. Rinnovamento ha presentato
liste di candidati alle elezioni politiche del 5/4/1992 ma, con un pretesto,
le liste sono state rigettate in tutte le circoscrizioni tranne quelle di
Bari, Catanzaro, Genova ed Udine. Ho reclamato e con un fonogramma del
Ministero dell’Interno firmato dal prefetto Riccardo Malpica sono state
escluse anche le liste presentate a Bari, Catanzaro e Genova. Ad Udine, no, e
Rinnovamento a preso 1.202 voti. È in questa occasione che un alto esponente
politico italiano disse che «Rinnovamento non deve partecipare alle
elezioni» ed un noto parlamentare che «Bisogna impedire a quest’uomo
di pensare ed agire per i prossimi vent’anni.» 1994 Rinnovamento ha presentato proprie liste e
candidature alle elezioni del 27/3/1994 in tutti i collegi. Avendo appreso che
le firme dei sottoscrittori di altre liste erano false, ho denunciato il
fatto in 18 Procure della Repubblica. Risultato: le liste e candidature di
Rinnovamento sono state rigettate. Ha vinto Forza Italia. 1995 Maguro S.p.A. ha presentato il progetto economico
nazionale ai comuni ed al governo nazionale. I primi hanno apprezzato il
progetto ma mancavano i suoli sui quali edificare le nuove unità produttive.
Il governo ha apprezzato ma la sua priorità era la riforma del sistema
previdenziale. A fine anno è stata effettuata una fornitura ad una società di
Alessandria poi fallita. Non ero mai stato in quella azienda. Sono stato
imputato di concorso in bancarotta documentale, condannato dal Tribunale e
dalla Corte d’Appello di Genova, poi assolto in cassazione per insussistenza
del fatto. 1996 Da un sondaggio di CIRM era risultato che le
proposte di Rinnovamento erano condivise dal 56% degli elettori. Il
presidente Lamberto Dini, su proposta di Mauro Masi, che aveva rapporti con
CIRM, ha fondato Rinnovamento Italiano. Il Tribunale di Reggio Emilia ha
riconosciuto a Rinnovamento (nostro) l’esclusiva della parola «rinnovamento»
ma poi ha ritrattato … consentendo a Rinnovamento Italiano di partecipare
alle elezioni. Rinnovamento ha raccolto le firme per le proprie liste alle
elezioni del 21/4/996 ma persone terze sono riuscite, sia in sede, sia nel
corso del tragitto dalla sede agli uffici elettorali, ad inserire liste con
firme false fra le liste con firme
vere e gli uffici elettorali hanno rigettato. Da questi fatti hanno tratto
origine procedimenti penali nei miei confronti a Catanzaro, Bari e Reggio
Emilia. Alla fine, assoluzione perché il fatto non costituisce reato.
Rinnovamento non ha però potuto partecipare validamente alle elezioni. Con
uno stratagemma, ho fatto vincere l’Ulivo. 1999 Per impedire (come risulta dalla stessa viva voce
dei verificatori) rimborsi di crediti IVA per circa 10 miliardi di lire ad
una ventina di società del Gruppo Carisma, la Direzione Regionale delle
Entrate di Bologna ha fatto rettificare le loro dichiarazioni annuali con le
stesse motivazioni
della Guardia di Finanza del 1989, nonostante che quelle motivazioni fossero
già state ritenute illegittime ed infondate da Tribunali e Commissioni
Tributarie di diverse province. Così, il contenzioso fiscale è arrivato ad
oltre 1.500 miliardi di lire. Sono stato assolto dai relativi procedimenti
penali ma i ricorsi tributari sono stati quasi tutti rigettati.Gli importi
erano troppo elevati per essere annullati (!). Il 9/7/1999, la Corte d’Appello di Bologna ha
erroneamente emesso un ordine di esecuzione in carcere nei miei confronti. È
stato eseguito il 4/9/1999. Era un sabato. Verso mezzogiorno, la polizia di
Parma si è presentata presso la mia abitazione per la notifica. Ero assente.
Ho telefonato in Questura e mi è stato spiegato il motivo dicendomi di
presentarmi il lunedì successivo Ed
invece, nello stesso pomeriggio di sabato sono andato in Questura e l’ordine
è stato eseguito. L’8/9/1999 la stessa Corte d’Appello di Bologna ha sospeso
l’ordine di esecuzione che la Corte di cassazione ha poi confermato essere
illegittimo. 2000 Ho presentato in tutto il mondo la prima versione
di Holos Global System, un
programma di iniziative concrete per affrontare in ogni paese i problemi più
sentiti ed urgenti dell’umanità. Fanno parte del programma la Repubblica della Terra e Dhana. In marzo, da una verifica della Guardia di
Finanza di Verona nei confronti della nostra cliente Anthesis S.p.A. è
partito un procedimento penale. La Procura della Repubblica di Verona ha
disposto un sequestro di documenti a 15 nostre società. Il Tribunale del
Riesame ha annullato il provvedimento ordinando la restituzione dei documenti
sequestrati. La Procura ha proposto ricorso per cassazione che è stato
rigettato perché il provvedimento era illegittimo. La Procura ha chiesto il
rinvio a giudizio. Poi ha chiesto l’incompetenza per territorio. Il Tribunale
di Verona l’ha dichiarata e trasmesso gli atti al Tribunale di Reggio Emilia
il quale ha poi emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Dal 9 al 26 settembre, mi sono occupato di
sventare un ipotetico tentativo di sottrazione di fondi pubblici della
Regione Sicilia dal Banco di Sicilia. Senza conoscere i soggetti che stavano
facendo quel tentativo, ho provocato il vuoto intorno a loro avvisando le
banche sia italiane sia estere in Italia. Tranne la Banca di Roma, che sapevo
essere proprietaria del Banco di Sicilia. Ed invece, proprio quella
banca, mediante un finto funzionario,
ha accettato di fare l’operazione ed i responsabili sono stati arrestati. È
stato perquisito il mio ufficio e sequestrata solo una lettera di Gorbaciov. In ottobre, ho fatto presentare da 456 società
costituite in due giorni più altre costituite in precedenza, tutte in
possesso dei suoli, altrettante domande sulla legge n. 488/92 per iniziare,
ciascuna con un proprio progetto, la realizzazione del progetto economico
nazionale per l’occupazione. Nello stesso tempo, mi sono impegnato per
realizzare la nuova unità produttiva di Texma S.p.A. a Gallipoli, già
ammessa nel 1998 al contributo previsto dalla legge n. 488/92. Con un pretesto (i soci erano gli stessi per
tutte le società), tutte le domande sono state escluse dalla graduatoria ed a
Texma, nonostante la nuova unità produttiva di Gallipoli fosse già realizzata
per l’80%, è stato revocato il contributo. Nonostante le sollecitazioni, il
TAR di Roma non ha ancora deciso sul merito dei ricorsi contro quelle
esclusioni. Forse perché alla Repubblica Italiana costerebbe 3 miliardi di
euro (di contributi). 2001 Il 17/1/2001, in seguito alla vicenda del Banco
di Sicilia, è stata eseguita nei miei confronti un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal GIP di Palermo. Ho chiesto di essere trasferito
da Parma a Palermo. Il Tribunale del riesame di Palermo ha rigettato il
ricorso presentato dai miei difensori. Ho scritto a mano una memoria per il
GIP che ha revocato l’ordinanza sabato 10/2/2001. Il 14/6/2001, sono stati emessi i primi 6 miliardi
di Dhana garantiti da un pegno su azioni
per un valore nominale di 150 miliardi di euro. Fra aprile e dicembre mi sono occupato della
questione palestinese recandomi in Palestina ed altri paesi in Medio Oriente
ed Africa. 2002 In gennaio, il programma Holos Global System è
stato implementato con tutte le iniziative (30) necessarie. In maggio, la
Procura della Repubblica di Parma ha eseguito un sequestro preventivo sulla
sede appartenuta a Carisma S.p.A.. Il Tribunale di Parma ha poi ritenuto
illegittimo il provvedimento con sentenza di assoluzione per insussistenza
del fatto che la Corte d’Appello di Bologna ha confermato. In autunno ho
riproposto il progetto economico nazionale. 2003 Il 18/2/2003, in seguito alla presentazione delle
domande sulla legge n. 488/92 ed al tentativo di realizzare lo stabilimento
di Texma a Gallipoli del 2000, è stata eseguita nei miei confronti
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Lecce. Sabato
8/3/2003, il Tribunale del riesame di Lecce ha accolto il mio ricorso. Per il
procedimento penale, il Tribunale di Lecce ha poi dichiarato la sua
incompetenza territoriale e lo ha trasferito a quello di Varese che lo ha
lasciato cadere in prescrizione. Nel frattempo, l’ordinanza di custodia
cautelare di Lecce è stata inviata a numerosi uffici giudiziari italiani ed
esteri. 2004 Il 16/2/2004, in seguito ad una fornitura di
macchinari ritenuti usati ad una società di Gioia Tauro per un nuovo
stabilimento, è stata eseguita nei miei confronti un’ordinanza di arresti
domiciliari emessa dal GIP di Palmi, revocata dallo stesso GIP il 12/3/2004.
Nel 2009, il Tribunale di Palmi mi ha assolto. In seguito alla promozione
della diffusione di Dhana in Italia, la Procura della Repubblica di Reggio
Emilia, su segnalazione di diverse istituzioni italiane, ha iniziato un
procedimento penale con indagini durate fino al 2009, quando il procedimento
è stato archiviato
per assenza di reati. Una vicenda non dissimile è quella derivante dai
rapporti con Aviotech International S.p.A. di Villacidro. In ambedue i casi,
le società del Gruppo Carisma hanno emesso fatture per anticipi ricevuti ed
hanno subito perdite per mancato incasso dei crediti a causa dei fallimenti. 2005 In novembre 2004 avevo chiesto sia l’applicazione
dell’indulto del 1978 sia la dichiarazione di estinzione della pena per
decorso del termine. La Corte d’Appello di Bologna ha rigettato la richiesta
di dichiarazione di estinzione e la
Procura Generale di Bologna ha emesso un ordine di esecuzione,
eseguito il 2/2/2005, poi revocato, su mio ricorso, con ordinanza del
17-21/2/2005 della stessa Corte d’Appello di Bologna. 2007 In seguito ad un avviso di accertamento per una
fattura emessa nel 1997 da una società del Gruppo Carisma nei confronti di
I.P.I.. – Iniziative Produttive Italiane S.p.A. di Roma, è partito un
procedimento penale. La Commissione Tributaria di Roma ha annullato l’avviso
ed il GUP di Roma ha emesso sentenza di non luogo a procedere. 2008 In seguito ad una nuova verifica della Guardia di
Finanza di Parma ed alle relative segnalazioni sono stati avviati tre
procedimenti, due a Roma ed uno a Reggio Emilia (questo riguarda un fatto per
il quale sono già stato assolto ma il P.M. non se n’è accorto). 2010 Il contenzioso fiscale ha raggiunto i 27
miliardi di euro, iscritti a ruolo e quindi nei residui attivi del
bilancio dello Stato. Ho presentato dettagliata e documentata denuncia
nei confronti dei verificatori perché sapevano benissimo (alcuni di loro me lo
hanno sinceramente confessato ma non hanno avuto il coraggio di denunciarlo
per timore di ritorsioni) d’avere inventato redditi e debiti IVA inesistenti. RiepilogoIn totale, in ordine cronologico, 28 procedimenti
penali conclusi e 4 pendenti. Inoltre, centinaia di notizie di reato
depositate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate. Il tutto,
solo in Italia. Mi
sono stati concessi tre indulti: nel mio caso, li considero altrettante
ipocrisie perché, invece di giudicare in base ai fatti oggettivi e quindi
alle prove, i giudicanti hanno preferito prima condannare in base a
presunzioni di presunzioni, poi a condonare le pene. E, stranamente, diversi
miei ricorsi per cassazione sono stati rigettati con motivazioni affatto
difformi dalla giurisprudenza di legittimità per fatti analoghi. Non
mi sono state ammesse, in contrasto con l’art. 634 c.p.p. e con la relativa
anche recentissima giurisprudenza, le istanze di revisione proposte, in base
a nuove prove, contro le quattro sentenze per le quali sono stato condannato,
per fatti considerati avvenuti fra il 1978 ed il 1988. Credo che non si siano
volute ridiscutere per non dover annullare non una ma ben quattro sentenze
nei confronti dello stesso soggetto. Un’altra ipocrisia. Non
solo sono stati commessi troppi errori
giudiziari ma, ed è quel che è peggio, gran parte di essi non sono nemmeno
stati riparati. D’altra parte, non ho mai cercato di sfuggire ai processi,
anzi, ho sempre chiesto di accelerarli. Ho solo tentato di sottrarmi, in
un’occasione, ad un’ingiusta esecuzione, come è stata poi riconosciuta dagli
stessi giudici. Non ho mai espresso giudizi negativi sulla magistratura in
generale salvo, in base ai fatti oggettivi, accusare pubblicamente alcuni
giudici d’aver commesso errori inescusabili. Sono stati superficiali, questo
sì, ed anche incauti: i pubblici ministeri hanno creduto ad indagini di
polizia giudiziaria non obiettive, ridondanti, spesso false, senza verificare
i fatti, sempre documentati, che dimostrano che non ho mai commesso reati. I
giudicanti hanno creduto alle accuse, senza approfondire le prove della
difesa. Si
dirà: «Sei tu che li hai provocati.» Non è vero, a meno che non mi si
voglia accusare di non aver mai accettato compromessi e di non essermi messo
mai d’accordo con alcun potere. Questo è vero. 19 gennaio 2011 Rodolfo Marusi Guareschi |