Il crollo delle monete a corso legale

Il dollaro è una moneta senza valore perché non ha e non rappresenta alcun bene reale esistente ma solo crediti inesigibili nei confronti di soggetti pubblici e privati ai quali sono stati concessi prestiti: le banche hanno prestato dollari creati dal nulla ed hanno ricevuto in cambio titoli che non potranno mai essere pagati ma solo rinnovati.

Il potere d’acquisto del dollaro deriva esclusivamente dal fatto che la maggior parte del commercio internazionale avviene in dollari, ad iniziare dalle materie prime e soprattutto dal petrolio, il cui presso, per effetto di un accordo fra gli Stati Uniti ed i paesi esportatori di petrolio, è denominato in dollari.

Approfittando di questo potere d’acquisto, gli Stai Uniti hanno emesso una quantità di dollari del tutto spropositata rispetto alla loro economia reale (produzione di beni e servizi): in sostanza, gli Stati Uniti «producono» dollari senza valore con i quali acquistano i beni prodotti negli altri paesi.

Per questo suo potere d’acquisto, il dollaro è diventato la principale moneta di riserva delle banche centrali che emettono le loro monete a corso legale garantite da depositi in dollari.

Perciò, non essendo e non rappresentando beni reali esistenti, tutte le monete a corso legale non hanno più alcun valore reale ma rappresentano soltanto il valore del lavoro futuro necessario a produrre i beni e servizi che potranno essere pagati con quelle stesse monete.

Il problema è che la quantità di moneta a corso legale emessa è largamente superiore al lavoro che le forze del lavoro esistenti possono prestare e rappresenta il lavoro di diverse generazioni future: per avere un’idea della sproporzione fra massa monetaria ed economia reale, basti dire che la massa finanziaria è pari ad oltre 50 volte il PIL mondiale ed è superiore al valore di tutti i beni e le risorse dell’intero pianeta.

Poiché tutte le monete a corso legale sono fondate sul dollaro, se crollasse il dollaro, crollerebbero tutte le monete a corso legale, compresi euro, sterline, yen e yuan (la Cina ha riserve valutarie per 3.600 miliardi di dollari, pari al 50% del suo PIL).

Ora, poiché diversi paesi esportatori di petrolio (Russia, Iran, Venezuela, etc.) accettano pagamenti in moneta diversa dal dollaro (euro, yen, yuan, etc.) e presto altri paesi dell’OPEC faranno la stessa cosa, il crollo del dollaro e, di conseguenza, il crollo di tutte le monete a corso legale, è imminente.

Quali saranno gli effetti del crollo delle monete a corso legale?

Gli effetti immediati saranno:

1) le monete a corso legale perderanno qualsiasi potere d’acquisto;

2) i crediti denominati in monete a corso legale non avranno più alcun valore;

3) le riserve di valore (depositi, fondi, etc.) in moneta a corso legale non avranno più alcun valore;

4) le monete a corso legale non potranno più essere utilizzate come mezzi di scambio di beni e servizi e, quindi, non potranno più servire per acquistare beni da consumare e per finanziare nuove attività produttive.

Il crollo delle monete a corso legale provocherà il crollo complessivo del sistema capitalistico che, in effetti, è fondato sul denaro, quel denaro che un tempo rappresentava ricchezza reale sottratta al lavoro ed accumulata in capitale e che ormai rappresenta soltanto apparenza.

Dalle macerie del capitalismo, sorgerà una nuova economia, con un diverso modo di produzione e più giusti rapporti fra risorse ed energie naturali, mezzi di produzione, lavoro produttivo e risultati della produzione, cioè una più equa distribuzione della ricchezza.

Per scambiare beni e servizi, servirà una moneta che rappresenti valori reali esistenti, una moneta con la quale si possano acquistare beni e servizi per vivere e finanziare nuovi mezzi di produzione. Sarà la moneta del lavoro:

Sarà Dhana (www.dhana.org). Dhana è garantita fin dall’emissione da capitali di imprese per un valore nominale[1] equivalente ad un grammo di platino per una Dhana. Quindi, Dhana è garantita da valori reali esistenti. Dhana rappresenta un’ora di  lavoro normale in tutto il mondo. Quindi, Dhana serve ad universalizzare il valore del lavoro. Dhana è assegnata in parti uguali ad ogni abitante del pianeta con almeno 16 anni di età (circa 5 miliardi di persone): a ciascuno 100 Dhana. Quindi, Dhana serve per dare inizio alla ridistribuzione della ricchezza. Dhana ha un limite di emissione: 100 Dhana per ogni assegnatario più un 5% da destinare unicamente ad iniziative umanitarie. Perciò, sono emessi 500 miliardi di Dhana da assegnare e 25 miliardi di Dhana per scopi umanitari. In questo modo, il potere di acquisto di Dhana aumenterà nel tempo. Dhana sarà la moneta di tutti gli abitanti del pianeta.

Così sarà. Ma, ancora prima del crollo delle monete a corso legale, è necessario riportare il credito alla sua reale funzione di mezzo economico e non di speculazione. Per questo, dal 10 luglio 2012, è in funzione EkaBank (www.ekabank.org) un sistema di credito universale sulla fiducia, senza garanzie, senza interessi e senza spese per finanziare l’economia reale. EkaBank consente a tutti di avere denaro per vivere e per produrre e, nello stesso tempo, prefigura il collasso delle monete a corso legale e pone le basi per preservare il valore del denaro di chi lo ha guadagnato onestamente con il proprio lavoro.

Venerdì, 28 settembre 2012.

Rodolfo Marusi Guareschi

 

 

Holos Global System - www.unigov.org - rmg@unigov.org

Equity capital of group on April 10, 2011, EUR 22,861,259,050,453

 

 



[1] Quando le monete a corso legale perderanno valore, i capitali d’impresa posti a garanzia di Dhana saranno convertiti in Dhana, come Parasparam.