Dhana

 

Holos Global System è un programma di trenta iniziative da realizzare in ogni paese per affrontare i problemi più sentiti ed urgenti del pianeta.

 

Alla realizzazione del programma, persone fisiche e giuridiche di diversi paesi hanno destinato capitali per un valore iniziale di 12.441 miliardi di Dollari. Dopo una serie d’operazioni valutarie e finanziarie, il valore di quei capitali era, il 23 maggio 2003, di US Dollari 16.165.468.420.746, pari ad Euro 13.711.169.143.974 e, il 18 dicembre 2003, di Euro  14.547.409.621.008, pari ad US Dollari 18.056.244.821.595.

 

Holos Global System non si propone soltanto di aumentare energia, acqua, cibo, salute, cultura, informazione, comunicazione, produzione e sviluppo ma presenta anche iniziative sociali e politiche.

 

Il 1° gennaio 2001 è stata fondata la Repubblica della Terra, un sistema di governo mondiale eletto direttamente dagli abitanti del pianeta allo scopo di garantire libertà, democrazia e benessere a tutti i popoli.

 

Uno degli obiettivi fondamentali di Holos Global System e della Repubblica della Terra è l’equa distribuzione della ricchezza fra tutti gli esseri umani, per migliorare le condizioni di chi vive peggio senza peggiorare quelle di chi vive meglio.

 

Per realizzare questo scopo, è necessario riportare il denaro da mezzo di arricchimento personale di una minoranza alla funzione originaria di mezzo di scambio.

 

Purtroppo, nessuna delle attuali monete possiede i requisiti essenziali per svolgere la naturale funzione del denaro, a causa dell’enorme sproporzione fra quantità di moneta in circolazione e merci che dovrebbe rappresentare ed a causa della perdita di valore provocata dall’indebitamento degli stati.

 

Serve perciò una nuova moneta, che sia interamente garantita, produttiva e convertibile. Questi sono i requisiti essenziali affinché la moneta possa essere funzione dell’economia reale ed utile al benessere di tutti.

 

Il 14 giugno 2003 sono stati emessi i primi 6 miliardi di Dhana, garantiti da un capitale d’impresa del valore di 150 miliardi di Euro, pari a 25 Euro per Dhana. Successivamente, sono stati emessi altri 144 miliardi di Dhana, sempre garantiti da un capitale del valore di 25 Euro per Dhana.

 

Dhana non avrà mai corso legale. Contrariamente a tutte le altre monete, non sarà mai imposta e la sua accettazione sarà sempre libera e volontaria.

 

Cento Dhana saranno assegnate ad ogni abitante del pianeta che aderirà alla Repubblica della Terra e che dichiarerà, volontariamente, di accettare questa moneta in pagamento.

 

Poiché sul pianeta vivono 6 miliardi e 300 milioni di persone, di cui quasi 5 miliardi con almeno 16 anni di età, per assegnare cento Dhana a ciascuna di esse è prevista l’emissione totale di circa 500 miliardi di Dhana.

 

La quantità di Dhana non potrà essere aumentata per alcun motivo, salvo un cinque per cento da destinare unicamente ad iniziative umanitarie.

 

Tale quantità corrisponde alle esigenze degli scambi ed il limite impedirà qualsiasi svalutazione di Dhana. Aumentando la produzione di merci e di servizi senza emettere altra moneta, aumenterà il valore unitario di Dhana.

 

Dhana si divide in mille Kana-Dhana ed è emessa nei tagli da 1, 5, 10, 50, 100 Dhana e da 1, 5, 10, 25, 50, 100, 250 e 500 Kana-Dhana. Una Kana-Dhana ha un valore di 2,5 Eurocent.

 

 

DHANA

EURO

DOLLARI

 

 

 

1 Dhana

25 Euro

30 Dollari

5 Dhana

125 Euro

150 Dollari

10 Dhana

250 Euro

300 Dollari

50 Dhana

1.250 Euro

1.500 Dollari

100 Dhana

2.500 Euro

3.000 Dollari

 

 

 

1 Kana-Dhana

2,5 Eurocent

3 Cents

5 Kana-Dhana

12,5 Eurocent

15 Cents

10 Kana-Dhana

25 Eurocent

30 Cents

25 Kana-Dhana

62,5 Eurocent

75 Cents

50 Kana-Dhana

1,25 Euro

1,5 Dollari

100 Kana-Dhana

2,5 Euro

3 Dollari

250 Kana-Dhana

6,25 Euro

7,5 Dollari

500 Kana-Dhana

12,5 Euro

15 Dollari

 

 

Contrariamente a tutte le altre monete, che non sono convertibili, Dhana è convertibile nelle quote di capitale che la garantiscono e tali quote sono convertibili in Dhana.

 

Poiché l’interesse sul capitale è causa di speculazione, Dhana non produce interessi. Il suo valore aumenta nel tempo, con l’aumentare degli effetti economici e produttivi che essa stessa produce.

 

 

Cos’è Dhana?

 

 

1. Cos’è Dhana? Dhana è una moneta. Quindi, per capire Dhana bisogna sapere cos’è la moneta.

 

2. Cos’è la moneta? La moneta è unità di misura del valore e mezzo di pagamento.

 

3. Che cosa significa unità di misura del valore? L’unità di misura del valore è l’elemento unitario con cui si calcola il valore dei beni economici. Come il metro è unità di misura della lunghezza, così la moneta è unità di misura del valore.

 

4. Che cosa significa mezzo di pagamento? Il mezzo di pagamento è quello con il quale si possono scambiare beni economici.

 

5. Quali sono i beni economici? I beni economici sono gli oggetti materiali e tutto quello che serve per soddisfare bisogni e desideri umani.

 

6. Dove sono gli oggetti materiali? L’uomo trae gli oggetti materiali dalla natura che lo circonda: li consuma oppure li trasforma in prodotti da consumare o da utilizzare per trasformare altri beni della natura.

 

7. Cos’è la produzione? La produzione è l’attività cosciente degli uomini per trasformare beni e forze naturali in prodotti.

 

8. Che cosa sono i prodotti? I prodotti sono il risultato della trasformazione dei beni e delle forze che si trovano in natura, mediante il lavoro.

 

9. Quali beni economici non sono oggetti materiali? I beni economici immateriali sono le energie, le idee e le azioni necessarie per compiere attività utili all’uomo ed al suo ambiente.

 

10. Che cosa significa scambiare? In economia, scambiare significa vendere o acquistare qualcosa per acquistare o vendere qualcos’altro.

 

11. A che cosa serve lo scambio? Lo scambio serve per ottenere qualcosa di cui si ha bisogno dando in cambio qualcosa che serve a chi la riceve.

 

12. La moneta è sempre esistita? No. Un tempo, gli scambi si facevano con il baratto, dando cose in cambio d’altre. La moneta è nata quando, per l’aumento della varietà di beni da scambiare, è stato necessario usare una sola cosa per misurare il valore di tutte le altre e per pagarle.

 

13. Come funzionava il baratto? Nello scambio mediante baratto, i beni in eccedenza rispetto alle proprie esigenze erano offerti in cambio di beni dei quali si aveva bisogno. Lo scambio era fra due tipi di merce: se ne vendeva una per averne un’altra (Merce > Merce).

 

14. E con la moneta? All’inizio, la moneta era una merce con la quale si potevano scambiare diversi tipi di merce. Con la moneta, chi aveva merce in eccedenza la vendeva in cambio di denaro e dava quel denaro in cambio d’altra merce. Lo scambio avveniva fra tre merci: la merce venduta, il denaro (anch’esso merce, ad esempio un metallo) e la merce acquistata. Si vendeva un tipo di merce per avere denaro e si dava quel denaro per avere un altro tipo di merce (Merce > Denaro > Merce). La merce era origine e fine degli scambi. Il denaro era il mezzo.

 

15. Ed ora? Dal mercantilismo in poi, la causa degli scambi si è ribaltata. Avendo il denaro, si acquista merce in cambio di denaro per venderla in cambio di una quantità di denaro maggiore di quella pagata per acquistare la stessa merce (Denaro > Merce > Denaro). Il denaro è diventato origine e fine degli scambi. La merce è diventata il mezzo per avere più denaro.

 

16. E poi? Con la rivoluzione industriale, il processo di scambio è diventato più complesso: avendo denaro, si acquistano risorse; con altro denaro si compra il lavoro per trasformare le risorse in prodotti; infine, si vende il prodotto ad un prezzo superiore al totale del denaro speso per acquistare le risorse e per pagare il lavoro (Denaro > Risorse > Denaro > Lavoro > Prodotto > Denaro). Il denaro è diventato origine e fine non solo degli scambi ma anche della produzione. Le risorse, il lavoro ed i prodotti sono diventati i mezzi per avere più denaro.

 

17. Come può essere la moneta? La moneta può essere un pezzo di metallo con un proprio valore intrinseco, oppure un biglietto che rappresenta il valore di quel pezzo di metallo o d’altri beni economici, oppure può essere una semplice scrittura che rappresenta il valore di un credito.

 

18. Chi fa le monete? Le monete in metallo sono coniate da una fabbrica chiamata zecca. Le monete in biglietti (cartamoneta) sono emesse dagli stati o dalle banche centrali. Le monete scritturali sono emesse dalle altre banche.

 

19. Cos’è una banca? La banca è un soggetto presso il quale si deposita la moneta e dal quale si può ottenere in prestito moneta.

 

20. Cos’è una banca centrale? La banca centrale è quella che è autorizzata dallo stato ad emettere moneta e che controlla le altre banche. In quasi tutti i paesi, la banca centrale è un ente privato, una società.

 

21. Da che cosa dipende il valore di una moneta? Il valore di una moneta in metallo dipende dal valore della sostanza con cui è fatta. Il valore di una moneta in biglietti dipende dai beni che la garantiscono o che da quella moneta sono rappresentati. Il valore di una moneta scritturale dipende dai crediti in cambio dei quali è emessa.

 

22. Che cosa sono i biglietti di stato? I biglietti di stato sono pezzi di carta con cui gli stati rappresentano beni di loro proprietà. Una volta, i beni dello stato erano di proprietà privata del monarca. Con le repubbliche, i beni dello stato sono diventati di proprietà pubblica.

 

23. E cosa sono i biglietti di banca? I biglietti di banca sono le banconote che sono emesse dalle banche centrali e rappresentano metalli preziosi, altri beni materiali, crediti o altre monete.

 

24. Qual è il rapporto fra stato e banca centrale? Lo stato può pagare i suoi costi in tre modi: attraverso il prelievo fiscale; emettendo moneta di stato; emettendo titoli o dichiarazioni di debito, le obbligazioni, che rilascia alle banche ed ai privati i quali prestano moneta ricevendo un interesse. Se i prestiti di stato sono concessi dalla banca centrale, questa emette moneta, che presta dietro interesse allo stato, dal quale riceve obbligazioni.

 

25. Le banconote sono quindi garantite da debiti? La moneta che la banca centrale emette per finanziare lo stato è garantita dai crediti della banca verso lo stato che riceve la moneta. Proprio quello che accade quando un privato ottiene un prestito rilasciando una dichiarazione di debito.

 

26. Lo stato rimborsa il prestito restituendo moneta? Apparentemente, sì. In realtà, per procurarsi la moneta per rimborsare i prestiti e pagare i relativi interessi, lo stato contrae un nuovo prestito pari alla somma fra il prestito precedente e gli interessi da pagare.

 

27. Il debito dello stato continuerà ad aumentare? Sembra di sì. Negli ultimi dieci anni (1993-2002), il debito totale degli stati (il cosiddetto debito pubblico) dei paesi di tutto il mondo è aumentato del 59,6% mentre, nello stesso periodo, la ricchezza prodotta in tutto il mondo ha avuto un incremento del 24,5% ed il valore dei beni di proprietà statale è fortemente diminuito in seguito alle privatizzazioni. Per questo gli stati hanno deciso di ridurre i loro costi. Purtroppo, i debiti degli stati hanno ormai raggiunto un valore tale che sembra impossibile riuscire a ridurli.

 

28. Cosa sono le privatizzazioni? Sono le vendite di beni dallo stato a privati. In questo modo i beni pubblici (dello stato) vengono privatizzati.

 

29. Il debito pubblico aumenta la quantità di moneta in circolazione? Sì, perché viene emessa moneta da prestare agli stati in cambio dei crediti verso gli stati. Così, il valore nominale totale della moneta in circolazione aumenta più del valore totale dei beni che si potrebbero acquistare con quella moneta.

 

30. Con più moneta non si dovrebbe produrre e consumare di più? Sarebbe vero se la maggiore quantità di moneta fosse messa a disposizione di chi produce e di chi consuma.

 

31. Ed invece? Invece, l’eccesso di moneta rimane a chi non può consumare di più e la moneta in eccesso non è utilizzata né per la produzione né per il consumo.

 

32. E da chi è utilizzata? La moneta non utilizzata per pagare prodotti è impiegata in operazioni finanziarie, con le quali si cerca di aumentare la quantità di moneta posseduta, senza i rischi della produzione. Si vende un tipo di moneta in cambio di un altro tipo. (Moneta > Moneta). Con il baratto, oggetto di scambio era la merce. Con la finanziarizzazione dell’economia, oggetto di scambio è la moneta.

 

33. Che cosa significa finanziarizzazione? Significa che il mercato è fatto più di moneta (finanza) che di merce.

 

34. Si può ridurre il debito pubblico? Per ridurre il debito pubblico bisognerebbe svalutare tutte le monete togliendo ad esse il valore che supera il valore delle merci che rappresentano.

 

35. Perché non si può fare? Perché chi ha prestato soldi agli stati sembra non essere molto d’accordo.

 

36. Ma, sarebbe utile? Sì, anche se la svalutazione delle monete inciderebbe anche sui prezzi ed in fondo non cambierebbe il rapporto fra debito pubblico e valore della ricchezza prodotta.

 

37. Che cosa significa? Svalutare una moneta di una certa misura ridurrebbe il debito pubblico ma, anche, nella stessa misura, i prezzi dei beni economici: il rapporto fra debito pubblico e valore della ricchezza rimarrebbe identico.

 

38. Non si può modificare questo rapporto? Per migliorare il rapporto fra debito pubblico e valore della ricchezza prodotta, bisognerebbe che l’aumento della produzione fosse in misura superiore a quella dell’aumento del debito pubblico.

 

39. Come si può produrre di più? Per produrre di più bisogna destinare maggiori risorse all’economia reale, a chi produce ed a chi consuma. Oggi, più del 90% della moneta è impiegata in operazioni speculative completamente estranee al sistema produttivo. Gran parte dei soldi non serve per pagare beni o servizi ma per intermediazioni finanziarie: una certa moneta in cambio di altre o di crediti non commerciali.

 

40. Cos’è l’economia reale? L’economia reale è la produzione, che avviene con la trasformazione delle risorse in prodotti mediante il lavoro.

 

41. Se l’economia non è reale che cos’è? È economia virtuale, un’economia che non produce ricchezza ma ne aumenta semplicemente il prezzo.

 

42. Basterebbe aumentare la produzione? Un aumento della produzione superiore all’aumento del debito pubblico riduce il rapporto fra ricchezza reale e debito pubblico e quindi fra ricchezza reale e quantità di moneta.

 

43. Come si può produrre di più? Per produrre di più, bisogna consumare più prodotti o utilizzarli per produrre.

 

44. E come si consuma di più? Per consumare di più bisogna avere più denaro per acquistare di più.

 

45. Altrimenti? Se non possono essere acquistati perché manca il denaro, i prodotti non possono nemmeno essere consumati o utilizzati.

 

46. E quindi? I prodotti che non possono essere consumati o utilizzati sono inutili. I prodotti inutili sono privi di valore.

 

47. Allora non si può produrre di più? Per produrre di più bisogna dare più denaro sia a chi non ne ha abbastanza per acquistare i prodotti che potrebbe e vorrebbe consumare, sia a chi non ne ha abbastanza per produrre.

 

48. Tutto questo per colpa della moneta? No. La moneta è un mezzo e non la regola degli scambi.

 

49. Allora, qual è la causa? La causa è il sistema economico, nel quale si acquista per vendere invece di vendere per acquistare. La causa originaria degli scambi è dare beni prodotti per riceverne altri di cui si ha bisogno. Da quando i beni sono venduti ad un prezzo maggiore di quello d’acquisto o del loro costo di produzione, si acquista per vendere o per produrre, si acquista per guadagnare.

 

50. Cos’è il guadagno? Il guadagno è lo scopo delle imprese che operano nel sistema economico. L’insieme dei guadagni è ripartito in modo sproporzionato rispetto ai bisogni di chi partecipa alla produzione.

 

51. Chi partecipa alla produzione? Le imprese ed i lavoratori.

 

52. Perché il guadagno è ripartito in modo sproporzionato? Perché resta in eccesso a chi non può né consumarlo né utilizzarlo per produrre, mentre manca a chi ne avrebbe bisogno per soddisfare bisogni.

 

53. Con quali effetti? Da quel momento, non si può produrre di più, perché non si consuma nemmeno tutto quello che si produce, quindi parte della moneta è esclusa dalla produzione e dai consumi.

 

54. Cos’è la moneta scritturale? La moneta scritturale è quella che una banca presta a qualcuno mettendola a disposizione su un conto bancario mediante una semplice registrazione o scrittura.

 

55. Che cosa riceve la banca in cambio della moneta scritturale? La moneta scritturale può essere prestata sulla fiducia, oppure può essere accreditata in cambio di titoli o crediti commerciali di chi la riceve. In sostanza, chi riceve moneta scritturale può rimborsare un prestito fiduciario dopo che abbia la possibilità di farlo, mentre può cedere titoli o crediti commerciali nello stesso momento in cui riceve la moneta.

 

56. Le banche possono emettere moneta scritturale senza limite? Il limite è il rapporto fra depositi e prestiti, che non deve essere inferiore ad una certa quota, detta riserva obbligatoria sui depositi.

 

57. Cosa sono i depositi ed i prestiti? Il deposito è la moneta che la clientela versa alla banca. Il prestito è la moneta che la banca mette a disposizione della clientela. La banca trattiene una parte dei depositi per far fronte ai prelevamenti dei depositanti e presta la parte restante alla clientela. Sui prestiti viene riconosciuto alla banca un interesse maggiore di quello che la banca riconosce ai depositanti.

 

58. Cos’è la riserva obbligatoria? È quella parte dei depositi che le banche non possono prestare ma devono tenere a disposizione per restituirla ai depositanti che ne fanno richiesta.

 

59. Che rapporto esiste fra riserva obbligatoria e prestiti? Se la quota di riserva obbligatoria è del 10% dei depositi, la banca può prestare fino al 90% dei depositi ed emettere moneta scritturale per l’importo dei titoli e dei crediti commerciali offerti da chi riceve prestiti contro crediti. Il totale della moneta scritturale è pari alla somma dei prestiti fiduciari, più i corrispettivi dei titoli e dei crediti commerciali che trasforma in moneta.

 

60. A cosa serve la moneta scritturale? La moneta scritturale può essere lasciata in deposito presso la banca che la emette o depositata su altre. In questo modo, il sistema bancario moltiplica la moneta emessa dalla banca centrale.

 

61. Come si moltiplica la moneta? Per effetto del cosiddetto moltiplicatore monetario, mediante il quale il sistema bancario moltiplica la moneta per tante volte quante la percentuale di riserva obbligatoria sta nel cento: dieci volte se la riserva obbligatoria è del 10%, venti volte se la quota è del 5%, 50 volte se la quota è del 2% (come per l’Euro). Più alto è l’importo dei prestiti, più alto è quello dei depositi, più alta è la differenza fra il totale degli interessi sui prestiti ed il totale degli interessi sui depositi.

 

62. E Dhana che cosa rappresenta? Dhana non rappresenta metalli preziosi o altri oggetti materiali ma quote di capitale di imprese al valore nominale.

 

63. Perché questa scelta? Perché non esistono in natura abbastanza beni per garantire tutte le Dhana che bisogna emettere per assegnarne cento a ciascuno.

 

64. Ma, perché non è garantita da merci? Per garantire con merci tutte le Dhana da emettere bisognerebbe avere una ingente proprietà di merci e, una volta che quelle merci fossero consumate bisognerebbe sostituirle con altre merci. Per questo si garantisce Dhana con capitali di imprese.

 

65. Cos’è il capitale di un’impresa? Il capitale è la ricchezza che l’impresa riceve dai soci per trasformarla in mezzi di produzione per produrre nuova ricchezza.

 

66. Che cosa rappresenta il capitale? Rappresenta il valore dell’impresa e, quindi, il valore dei mezzi di produzione della stessa impresa: fabbricati, macchinari, impianti, brevetti ed altro.

 

67. Non si poteva garantire Dhana con mezzi di produzione? Questi mezzi non sono facilmente frazionabili, perciò non sarebbe stato possibile garantire con essi una moneta convertibile, perché non è possibile convertire una moneta con un pezzo di fabbricato o di macchinario.

 

68. E quindi? Non potendo garantire ogni Dhana con una parte dei mezzi di produzione, Dhana è garantita con capitali di imprese che detengono tali mezzi di produzione. Ogni Dhana rappresenta una quota di 25 Euro di quei capitali.

 

69. Che significa valore nominale? Il valore nominale è quello che risulta versato ad un’impresa dai soci.

 

70. Da cosa dipende questo valore? Esclusivamente dal valore che i soci apportano nell’impresa. Tali apporti sono svincolati dal valore dell’impresa, dai suoi mezzi di produzione e dal reddito, tutti elementi che determinano il valore di mercato dell’impresa.

 

71. Perché Dhana viene garantita da quote di capitale al valore nominale? Perché il valore nominale delle quote di capitale non aumenta in relazione alla redditività dell’impresa ma non diminuisce per effetto di eventuali perdite, poiché in caso di perdite il capitale deve essere reintegrato. Quindi, il valore nominale è la migliore garanzia.

 

72. Che valore ha Dhana? Ogni Dhana è garantita da una quota di capitale del valore nominale di 25 Euro. Questo è il valore di una Dhana.

 

73. Chi emette Dhana? Dhana è emessa per conto della Repubblica della Terra dall’ente Dhura, che diffonde Dhana e ne controlla il sistema monetario. L’ente Dhura è stato istituito con il Regolamento di Dhana, emanato dalla Repubblica della Terra.

 

74. Chi controlla Dhura? Dhura è gestita da un consiglio nominato dal governo della Repubblica della Terra.

 

75. Chi riceve Dhana? Dhana è assegnata in parti uguali (cento Dhana) a chi dichiara di accettarla in pagamento.

 

76. In cambio di cosa è assegnata? Dhana viene assegnata gratuitamente dietro il solo rimborso del costo di emissione, diverso per ogni paese, in proporzione alla ricchezza media dei propri abitanti.

 

77. Qual è l’importo del rimborso? Il rimborso medio del costo d’emissione è pari ad un Euro per una Dhana, quindi il 4% del valore di Dhana (un Euro di rimborso contro 25 Euro di valore per ogni Dhana).

 

78. Chi accetta Dhana in pagamento? Dhana è accettata in pagamento da chi lo dichiara. In ogni paese, Dhana sarà accettata da tutti i privati entro pochi mesi da quando almeno l’uno per cento degli abitanti avrà dichiarato di accettarla.

 

79. Una moneta del genere può essere emessa anche da altri? Certamente sì, ma chi la garantisce deve essere disposto a rinunciare alla disponibilità dei capitali con i quali garantisce la moneta.

 

80. In che senso? Le quote di capitale che garantiscono Dhana sono date in pegno a chi emette Dhana e possono essere convertite con Dhana, quindi non sono più nella disponibilità dei proprietari ma di chi ha Dhana.

 

81. Per emettere Dhana, serve qualche autorizzazione? No. Chiunque può emettere una moneta privata che, naturalmente, non avrà corso legale.

 

82. Che significa corso legale? Una moneta ha corso legale quando si è obbligati per legge ad accettarla in pagamento.

 

83. Perché è nato il corso legale? Senza il corso legale, nessuno avrebbe più accettato di essere pagato con moneta che non rappresenta né oro né altri beni economici reali ma soprattutto crediti. Tutti sanno che le monete attuali sono emesse a fronte di debiti assunti da chi riceve prestito.

 

84. Quale sarà l’effetto di Dhana sul sistema economico? Dhana avrà un duplice effetto: aumento dei consumi ed aumento della produzione.

 

85. In che senso? Dhana farà aumentare i consumi di chi non può consumare abbastanza, facendo aumentare la produzione di chi vorrebbe lavorare ma non ha le risorse per farlo.

 

86. Perché aumenteranno i consumi? Perché Dhana serve per avere più merce da consumare a chi oggi non ha abbastanza denaro.

 

87. E perché aumenterà la produzione? Perché Dhana servirà per avere beni da utilizzare per produrre altri beni da consumare.

 

88. Dhana incide sugli scambi? Il suo duplice effetto ribalta l’attuale processo degli scambi. Si passerà da quello attuale, in cui chi ha denaro acquista merci per venderle o per trasformarle per avere più denaro, a quello in cui avendo Dhana si acquistano prodotti da consumare o da utilizzare per produrre.

 

89. Cambierà anche il riparto dei guadagni? Cambierà nel senso che non ci sarà più il guadagno rappresentato dalla differenza fra prezzo di vendita e costo delle risorse e del lavoro.

 

90. Che cosa ci sarà al posto del guadagno? La differenza fra prezzo di vendita di un prodotto e costi d’acquisto delle risorse e delle forze che servono a produrre sarà considerata il valore del lavoro impiegato per trasformare le risorse in prodotti.

 

91. E come sarà ripartita questa differenza? Questa differenza sarà ripartita fra coloro che avranno lavorato per produrre e sarà in parte consumata ed in parte reinvestita per trasformare altre risorse in prodotti. In pratica, con Dhana si modificano i rapporti economici fra capitale e lavoro. Questo risultato sarà ottenuto non attraverso atti di forza ma utilizzando in modo diverso il mezzo di scambio, la moneta.

 

92. E le altre monete? Le altre monete dovranno, necessariamente ed a prescindere da Dhana, essere svalutate fino a che il loro valore totale sarà superiore a quello dei beni economici che rappresentano.

 

93. Essendo una Dhana garantita da un valore di 25 Euro, svalutando l’Euro sarà svalutata anche Dhana? Non è proprio così. La svalutazione delle altre monete, compreso l’Euro, comporterà una proporzionale rivalutazione della moneta Dhana.

 

94. Come mai? Supponiamo che un’impresa abbia un capitale di 2.500 Euro, utilizzato per acquistare una macchina che, pertanto, avrebbe un valore di 2.500 Euro. Con quel capitale do 2.500 Euro sono garantite 100 Dhana, perciò quella macchina vale 100 Dhana. Se l’Euro si svalutasse del 50% e, quindi, il suo potere d’acquisto si dimezzasse, quella macchina, e quindi anche quel capitale, avrebbero un valore di 5.000 Euro ma, non per questo, il valore di quella macchina aumenterebbe da 100 a 200 Dhana. Il valore di quella macchina resterebbe invece di 100 Dhana le quali aumenterebbero così il loro valore da 2.500 a 5.000 Euro. Dimezzandosi il potere d’acquisto dell’Euro, il tasso cambio di Dhana salirebbe a 50 Euro.

 

95. Cos’è il tasso di cambio? È il rapporto fra i prezzi di scambio di due monete. Per esempio, una Dhana contro 25 Euro.

 

96. Non si potrebbe stabilire il valore del capitale d’impresa in Dhana? Per farlo, i capitali che garantiscono Dhana dovrebbero essere denominati con monete diverse da quelle a corso legale, oppure si dovrebbe abrogare il corso legale delle monete.

 

97. Perché Dhana è stata garantita proprio per un valore di 25 Euro? Perché si è voluto che una Dhana rappresentasse il valore di un’ora di lavoro normale, intendendo per tale il valore medio dell’opera di un lavoratore in un’ora. E siccome un’ora di lavoro normale, per consentire a chi lavora di vivere e svilupparsi, dovrebbe valere, oggi, mediamente, 25 Euro, si è deciso di garantire Dhana per questo valore.

 

98. Allora Dhana rappresenta lavoro? Sì, Dhana rappresenta il valore del lavoro medio necessario per produrre qualcosa che abbia un valore di 25 Euro. Il valore di tutti i beni economici materiali è dato dal lavoro impiegato per prendere le risorse naturali, trasformarle in prodotti e distribuirli. Nello stesso modo, il valore di tutti i beni economici immateriali è dato dal lavoro impiegato per studiare un bisogno o un desiderio, trovare il modo per soddisfarlo ed indicarlo a chi sente quel determinato bisogno o desiderio. Sia che si tratti di un prodotto disponibile in natura sia che si tratti di un bene ottenuto dalla produzione, sia che si tratti di un’attività immateriale, il valore reale di un bene economico è costituito dal lavoro necessario (per prendere le risorse naturali, trasportarle, trasformarle in prodotti, trasportarli e consegnarli) a mettere quel bene a disposizione di chi lo consuma o lo utilizza.

 

99. Chi sarà disposto ad accettare Dhana in pagamento? L’accettazione di Dhana dipende dalla quantità di Dhana che saranno offerte. Più Dhana saranno assegnate, più Dhana saranno offerte in pagamento, più Dhana sarà accettata. È una regola della moneta. Dhana è un mezzo di scambio. Un mezzo di scambio è dato in cambio di qualcosa. Dhana si comporta come ogni altra moneta: se è diffusa, vuole dire che si è dato qualcosa in cambio di Dhana. Se qualcuno ha dato qualcosa per avere Dhana, significa che ha accettato Dhana. Quando un certo numero (si è detto almeno l’uno per cento) di persone avrà accettato Dhana anche gli altri accetteranno la stessa moneta. In base a questa regola generale della moneta, è stato impostato il programma di diffusione di Dhana.

 

100. Cosa prevede questo programma? Prevede che ogni persona alla quale è assegnata Dhana, trovi altre tre persone alle quali assegnarla. In tal modo la diffusione di Dhana avviene rapidamente e chi la riceve sa che cos’è ed a che cosa serve questa moneta.

 

101. Come si trovano queste tre persone? Spiegando cos’è la moneta e, quindi, cos’è Dhana, la causa e lo scopo per cui è stata emessa: causa è riportare la moneta alla sua funzione, scopo è ridistribuire in modo equo la ricchezza fra gli abitanti del pianeta.

 

102. Funziona come una specie di catena? No, nella catena, ogni anello è legato all’altro. La catena è costituita da un legame, da un vincolo. Il sistema di diffusione di Dhana non è una catena ma una rete, fondata sul marketing multilivello, da bocca ad orecchio, usato fin dall’antichità e, attualmente, per distribuire prodotti o servizi. È una rete come quelle che si formano comunemente in tanti rapporti.

 

103. Cos’è il marketing multilivello? È un sistema di comunicazione nel quale chi riceve un messaggio può trasmetterlo ad altre persone. È un sistema utilizzato in commercio, finanza, politica, religione ed in ogni altra iniziativa che si svolge attraverso la divulgazione di una notizia.

 

104. Perché da bocca ad orecchio? Il metodo da bocca ad orecchio, senza troppa pubblicità, è il più valido per un messaggio che nasce dal basso, e si sviluppa attraverso la conoscenza e nelle coscienze delle persone che sono permeate di luoghi comuni, che usano il denaro senza sapere cosa sia né quale sia la sua origine e la sua funzione ed a quali fini sia destinato. È il miglior metodo per proporre un’idea ed un progetto che non sono contro qualcuno ma per fare quel che si può per migliorare le condizioni di tutti.

 

105. Se una Dhana è mediamente assegnata contro un Euro, non significa che una Dhana avrà mediamente il valore di un Euro invece di 25 Euro? Così sarebbe se 24 dei 25 Euro che garantiscono Dhana fossero inesistenti oppure se, in futuro, fossero messe in circolazione altre Dhana oltre alle cento assegnate a ciascuno. Ed invece così non sarà. Del resto, una cosa che si riceve in regalo non si paga nulla ma non per questo non vale nulla. Lo stesso avviene per Dhana. Le assegnazioni di cento Dhana sono un regalo pari alla differenza fra il loro valore ed il rimborso del costo di emissione. Per alcuni che, essendo menabbienti, verseranno un rimborso inferiore, il regalo avrà un valore superiore che per altri, che verseranno un valore superiore. Questa apparente difformità colma quella che esiste nella distribuzione della ricchezza. È una difformità voluta, proprio allo scopo di ridistribuire la ricchezza.